00 10/03/2009 21:22

"E' una operazione opportuna che, anche in chiave prospettica, assicurerà una patrimonializzazione adeguata al gruppo, consentendo di rafforzare il sostegno alle famiglie ed alle piccole e medie imprese", commenta l'ad Pier Francesco Saviotti, nel dare la notizia che il Banco Popolare ha chiesto al Ministero dell'Economia e delle Finanze e alla Banca d'Italia cosiddetti 1,45 miliardi di euro dei cosiddetti Tremonti bond.

La cifra richiesta, sottolinea in una nota Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef, è grosso modo il doppio di quanto Banca Italease, principale controllata del Banco Popolare non abbia rischiato e perso con i prestiti facili e con i prodotti derivati appioppati alla clientela, che portarono agli arresti degli ex amministratori anche per il reato di associazione a delinquere, in primis Massimo Faenza".

Da qui un interrogativo dell'Adusbef: "Ma se le banche che accedono ai Tremonti Bond, dovranno pagare il tasso dell'8,5% contro un costo di raccolta media del sistema bancario pari all'1,43% ricaricato di 6 volte (Bollettino Statistico BCE Moneta e Banca del 9.3.2009,pag 44), a quanto dovranno vendere quel denaro preso in prestito dall'ineffabile ministro per conseguire margini di guadagno e consentire cosi' di rafforzare il sostegno alle famiglie ed alle piccole e medie imprese?"

Insomma, secondo l'associazione dei consumatori, con i tassi richiesti sui Tremonti Bond il Governo contribuirebbe al "alzare il costo del denaro invece che
a calmierarlo".

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