00 28/02/2011 09:53
Giuseppe De Lutiis il maggior esperto italiano di intelligence e terrorismo spiega che, oltre alla transizione politica, nella inusuale loquacità del Venerabile potrebbe nascondersi pure la volontà di preparare il terreno alla sua personale transizione, quella verso l’“Oriente Eterno”.

Potrebbe essere una «transizione morbida» l’obiettivo celato dietro l’inusuale necessità di intervenire pubblicamente che ha colto da qualche tempo Licio Gelli. Ne è convinto Giuseppe De Lutiis, tra i maggiori analisti italiani di terrorismo e servizi segreti, al quale i segnali che circolano da qualche tempo - come le rivelazioni dello stesso Gelli sull’Anello, una struttura segreta e parallela che il Venerabile ha collegato a Giulio Andreotti - non sono sfuggiti. Neppure quelli che sembrano indicare nella fase attuale una certa similitudine con quella attraversata dal paese tra il ’92 e il ’94. «È inevitabile pensare - spiega - che, quello che Giorgio Galli chiama il governo invisibile, stia lavorando a un dopo Berlusconi meno caratterizzato dal muro contro muro». Almeno, sarebbe una differenza con quegli anni disgraziati.


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Ciao,Barbara